Il 21 Giugno 2011 è per la città di Prato una data da ricordare, perché buona parte di quella giornata è stata dedicata ad un tema assai caro ai pratesi e tuttavia purtroppo negli ultimi tempi abbastanza trascurato, soprattutto dalle istituzioni competenti: Gonfienti e i suoi antichi abitanti, gli Etruschi.
Il luogo dell’incontro è stato la Biblioteca Lazzerini, ed il programma così articolato, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Prato e a cura dell’Associazione “Via Etrusca del Ferro” :
Ore 17,30
Con l’organizzazione e la presentazione di Gianfranco Bracci
-Video reportage sulla Via del Ferro 2010
-Presentazione del programma Etruscan Trail 2011 – Trekking lungo l’antica via del ferro
Ore 18,00 Conferenza del prof. Michelangelo Zecchini dal titolo: "Gonfienti etrusca: la kylix attica di Douris e il mito di Hypnos e Thanatos" .
Ore 21,30 A cura del Teatro “La Baracca”
Presentazione e rappresentazione del “Laris Pulenas” , dramma etrusco scritto ed interpretato da Maila Ermini e con Gianfelice D’Accolti.
La presentazione della grande passeggiata transappenninica (Etruscan Trail) fatta da Gianfranco Bracci è stata molto interessante perché, grazie anche ad un video molto suggestivo, ha fatto conoscere ai presenti alcuni tratti degli antichi percorsi di valico che collegavano l’Etruria settentrionale con quella padana, Gonfienti con Marzabotto, percorsi che facevano parte della grande strada etrusco-romana che univa Pisa a Spina (Comacchio), la cosiddetta “Via del Ferro”.
Ma vorremmo soffermarci particolarmente sulla seconda parte dell’incontro, la conferenza del Prof. Michelangelo Zecchini, e riteniamo che non possa esserci commento migliore, per riassumere e dare un'idea della rilevanza della trattazione, di ciò che ne scrive il Prof. Alberto Centauro in un articolo pubblicato da “Primavera di Prato” il 22 Giugno (citiamo un brano) :
“Una partecipatissima conferenza del prof. Michelangelo Zecchini, ha riportato prepotentemente alla ribalta la straordinaria risorsa archeologica pratese, quella invisibile città degli Etruschi di Gonfienti che oggi giace in completo abbandono, con le aree di scavo ricoperte da vegetazioni infestanti celate dietro le recinzioni elettrificate dell’Interporto. D’altronde da un profondo conoscitore del mondo etrusco, archeologo di lunga militanza, grande esperto d’arte antica ed appassionato difensore dei diritti della cultura e dell’ambiente, come il prof. Zecchini, non si poteva non attenderci un forte richiamo all’impegno civico ed istituzionale per il rilancio degli studi, ma soprattutto per salvaguardia di questa nostra eccezionale realtà archeologica pratese.
Come ha più volte sottolineato lo studioso nel suo intervento: vista l’unicità e l’enorme rilevanza scientifica dei primi ritrovamenti, e nonostante le conflittualità passate e presenti, la scoperta dell’insediamento bisentino è in grado da sola, già con i pochi elementi che è dato di conoscere, di cambiare profondamente la storia, così come adesso la conosciamo, dell’età arcaica e tardoarcaica, investendo non solo il mondo etrusco. Una scoperta in grado di rivoluzionare la nostra prospettiva di giudizio e di analisi nei confronti del periodo più delicato e complesso della storia della civiltà occidentale.”
Riportiamo alcuni stralci significativi della conferenza :
“ ..... Però riuscire a pensare che a Prato ci fosse una città straordinaria …… di cui noi abbiamo trovato solo la punta dell’iceberg, questo nessuno poteva immaginarlo …. ”
“ ….. Non c’è dubbio che ogni scoperta abbia il suo ruolo preciso nella ricostruzione della storia, però ci sono della scoperte straordinarie, eccezionali, perché non danno contributi alla storia, cambiano le prospettive di ricerca; ecco, la scoperta di Gonfienti è una di queste scoperte eccezionali.”
(e , dopo aver trattato esaurientemente il tema della Kylix di Douris, (vedi immagine) ) “ ….. Questa, se vogliamo, è un’altra conferma della grandezza e dell’importanza di Gonfienti ….. Douris, e questa situazione urbanistica (l‘estensione e l’alto sviluppo riscontrato della città) ci fanno capire che bisogna andare avanti e bisogna soprattutto fare in modo che questa straordinaria scoperta sia apprezzata dalla gente.”
“ …. Ma Gonfienti è una cosa inimmaginabile, perché …. di questo non si sa niente (si riferisce all’ ambiente etrusco a Nord dell’Arno di 2.000 anni fa, di cui non ci sono testimonianze scritte), ed è una cosa straordinaria, straordinaria per grandezza, questo rivoluziona la Storia; Gonfienti rivoluziona la Storia.”
“ …. Insomma, Gonfienti è una cosa, come si dice alla toscana, da urlo; non dobbiamo abbatterci, continuiamo! S’è fatto delle proteste ? facciamone altre, ma non bisogna abbandonarla; quelle associazioni che si sono battute e che io ringrazio come archeologo, … cerchiamo di aggiungerne altre, cerchiamo di portare la cosa all’estero, (e io in questo posso anche aiutarvi), ma non abbandoniamo Gonfienti!”
E’ possibile ascoltare l’intera conferenza del Prof. Zecchini, con domande del pubblico e l’autorevole intervento di Alberto Cottignoli, grande esperto dell’arte classica, cliccando qui :